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Ciao! Sono Romulo Caldeira.
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I latini dicevano "nomen omen", letteralmente "un nome un destino": forse è per questo che
chi nasce a Pelotas deve, per forza, avere un legame speciale col pallone. Da Pelotas,
infatti, ha avuto inizio la mia storia personale. Era il 22 maggio 1987. Giusto il tempo di
stare in piedi e il calcio è diventato un amore forte, folle, travolgente.
In Brasile sono cresciuto come persona e come giocatore grazie alle esperienze con
Caxias, Metropolitano e Chapecoense, con una breve esperienza alla, Juventude. Nel
2009 è arrivata la prima vera grande occasione: il debutto in Serie A brasiliana col Santo
André, viatico per passare al Cruzeiro e nel 2011 all'Atlético Paranaense, una delle
formazioni più importanti del Brasile.
A giugno di quell'anno ho potuto coronare uno dei miei sogni da bambino: giocare in
Europa. Arriva la chiamata della Fiorentina, non ci penso un attimo perché la Viola è una
maglia speciale. In due anni mi sono tolto tantissime soddisfazioni, come la prima rete in
Serie A, il 30 settembre del 2012, contro l'Inter a San Siro. Peccato essere usciti da "La
Scala" del calcio con una sconfitta, ma che brividi quello stadio.
Da una città meravigliosa a un'altra: Verona. Con la città scaligera è stato amore a prima
vista. Ho indossato la maglia gialloblù in 124 occasioni, ho segnato 13 gol e ho avuto
l'onore di indossare la fascia di capitano di una squadra che nella sua storia ha saputo
vincere uno scudetto che sa di impresa. Ho conosciuto il calore del Bentegodi, il brivido di
segnare un gol nel derby al 95', a rappresentare una città. Ho conosciuto Verona e i
veronesi, che nel mio cuore avranno un posto speciale.
Grazie a quanto fatto con l'Hellas, mi sono guadagnato la fiducia della Juventus prima e
della Nazionale poi. La Nazionale italiana, perché nonostante sia nato in Brasile, mi sento
italiano al 100% e per questi colori faccio il tifo.
"Sacrificati oggi, vincerai domani" è il motto che mi ha sempre accompagnato, insieme alla
forza della fede, della famiglia e di mia moglie Pamela: elementi fondamentali per la mia
crescita di uomo e sportivo.